Da una vigna vecchia di oltre cinquant’anni, impiantata sulla collina morenica più alta del Paese, con inerbimento perenne come in tutti i nostri frutteti, circondata da secolari boschi di castagno, si è voluto scegliere una parte di uva bianca e lasciarla fermentare naturalmente, con i propri lieviti indigeni presenti sulle bucce e una lunga macerazione. Senza diserbanti in vigna, senza solfiti aggiunti. Un vino che si è trasformato con le proprie forze da un mosto inebriante, rude, selvatico (”salvàj” in dialetto). Questo nettare esprime a pieno i profumi dell’uva matura che si sentono nella vigna e i sapori nascosti di un terreno glaciale arido e colmo di sassi ma generoso per la vite in superficie.
Si degusta in tutti i momenti di assoluto ritorno alla semplicità.
Colore
Giallo aranciato.
Profumo
Minerale, di pietra focaia.
Sapore
Intenso, sapido, con fondo amaro di mandorle.
Gradazione
12 gradi.
Temperatura di servizio
8-10°.
Accostamento gastronomico
Zuppa di pesce, patè grassi, carni a lunga cottura con intingoli.